Siena, la città dove il Medioevo non è mai finito…
Teste mozzate, diavoli, gabbie che pendono dal muro dei palazzi… no, non siamo immersi in una macabra e fosca storia medievale, ma stiamo semplicemente passeggiando a pochi metri dal Corso di Siena, in una suggestiva viuzza chiamata “Via del Refe Nero”.
La incontriamo sulla destra percorrendo via dei Rossi dall’Arco verso la chiesa di San Francesco, ed è uno degli angoli nascosti di Siena che solo un occhio curioso ha la fortuna di poter notare.
La sua denominazione è remota e si deve probabilmente alla presenza di qualche bottega, forse dell’arte dei Linaioli, che produceva e vendeva il refe (ovvero un doppio filo rinforzato) tinto di nero o comunque di scuro, utilizzato per cucire tele più pesanti o sacchi.
Poco dopo averla imboccata, alzando gli occhi verso i tetti, ci si imbatte in una gabbia in ferro battuto che penzola dal muro di un edificio a destra: al suo interno c’è una testa mozzata con un copricapo, conficcata su uno dei ferri.
Cercando notizie storiche in merito, sarà facile scoprire che quella era proprio la sorte dei condannati a morte in epoca medievale… e chi sarà stato quel malcapitato?
In più, il palazzo da cui pende questo bizzarro ornamento ha un nome particolare, è chiamato “Il Palazzo del Diavolo Rosso”: tutti questi elementi sembrano riportare a qualche antica e misteriosa leggenda di quando cavalieri, signori e malfattori popolavano la città.
E invece no. La gabbia in questione si deve alla stravaganza e all’eccentricità dell’antiquario senese Giuseppe Mazzoni, il vecchio proprietario del palazzo. Fu lui a dare l’aspetto particolare, quasi neomedievale, che oggi possiamo ammirare nella facciata, abbellita anche da stemmi e numerosi frammenti scultorei.
Anche suo padre, Foresto Riccardo, era appassionato d’arte, e aveva fondato nel 1880 la rinomata Casa d’Arte Antica Senese (a tal proposito, buttate l’occhio dentro la hall dell’hotel “Palazzetto Rosso”, a pochi metri su Via dei Rossi, dove Mazzoni padre intraprese il commercio di oggetti antichi alla fine dell’Ottocento!).
Al di là della testa mozzata, via del Refe Nero ha attraversato la storia di Siena: qui il 18 novembre 1893 si riunì per la prima volta un gruppo di cittadini che, spinti da spirito di volontariato, daranno vita a quella che ancora oggi è la Pubblica Assistenza di Siena.
E qui, in uno dei suoi romanzi, racconta di aver soggiornato il grande autore senese Federigo Tozzi, il cui padre possedeva un’osteria a pochissima distanza.
Dove: Via del Refe Nero
Quando: Meraviglia sempre visitabile