“Dalla torre cade un suono di bronzo: la sfilata prosegue fra tamburi che ribattono a gloria di Contrade….e lo stupore che invade la conchiglia del Campo…”
Così scriveva nel 1939 Eugenio Montale, rapito dai cupi e cadenzati rintocchi di Sunto che, ogni volta che fa sentire la sua voce di bronzo, annuncia eventi importanti e che, da 352 anni guarda dall’alto Siena ed il circondario e sembra proteggerla come in un abbraccio.
Era il 29 settembre 1666 quando Sunto, la grande campana posta sulla sommità della Torre del Mangia, venne collocata nel luogo dove possiamo tuttora ammirarla. Non si tratta però della prima campana che ha suonato in Piazza del Campo: nel 1344, quando i lavori per la costruzione della torre non erano ancora ultimati, venne issata la cosiddetta “campana del popolo” proveniente dalla città di Grosseto, poi fusa nel 1349 per farne una ancora più grande chiamata “campana grossa” o “campanone”. Come ricorda Agnolo di Tura: “La campana grossa del comune di Siena fu fatta in questo tempo. Fecela maestro Ricciardo di Tingo, pesa libbre 17777”.
La campana scandì per quasi tre secoli lo scorrere quotidiano delle ore, non senza subire però le ingiurie del tempo: nel 1634 fu sostituita da una nuova campana realizzata da Antonio Cerani da Novara ma, per il suo suono sgradevole, fu subito ribattezzata dai senesi ”Campanaccio”. La Balia – ovvero il Governo senese – decise allora di farne fondere una nuova dai maestri di Fano Girolamo Santoni e Giovan Battista Salvini, che la realizzarono nel chiostro di San Francesco. Dopo un primo tentativo andato a vuoto, il 17 settembre 1665 venne effettuata la fusione del bronzo.
La campana venne benedetta il 14 novembre dall’arcivescovo Ascanio Piccolomini col nome di Maria Assunta: ispirati da questo titolo ancora oggi i cittadini senesi la chiamano comunemente “Sunto”.
Finalmente, il 18 novembre dello stesso anno, iniziò il trasporto verso Piazza del Campo con l’ausilio di un piano di tavole inclinato, cosparso di sego e trainato da argani. Furono necessari 53 uomini e due argani per procedere, il giorno 25 novembre, all’innalzamento del Campanone sulla Torre: quella sera Sunto era già all’altezza dell’orologio della torre. Il giorno successivo, il Campanone fu collocato nella cella campanaria, dove rimase sino al 23 settembre 1666 quando, su consiglio del Governatore di Siena e principe Mattias de’ Medici, iniziarono i lavori per il suo spostamento in vetta alla Torre per motivi di stabilità della stessa.
La grande campana, alta 2.34 metri, dal diametro di 1.98 metri, pesante 6764 chili e costata 8551 lire, 9 soldi e 4 toscane, fu definitivamente issata sul traliccio metallico in cima alla Torre realizzato da Ranieri Neri su progetto di Pietro Giambelli.
Nel 1831 Sunto venne gravemente danneggiato e ne fu vietato l’uso fino a nuova riparazione o fusione. I preventivi per la riparazione però risultarono essere troppo dispendiosi, fu così deciso di limitarsi alla riparazione. I due tecnici Luigi Rossi e Vincenzo Gani incaricati di farlo, limarono la “ferita” del bronzo, ma questo non bastò per coprire il grosso taglio che ancora è visibile sul bordo inferiore della campana. Questo difetto dona al campanone un suono indecifrabile e un timbro particolarmente roco (in gergo “pentoloso”), che però diventa ovattato quando viene suonato a mano, mediante il battaglio interno; e dato che questo avviene solo nei giorni del Palio, i senesi associano a questo rintocco particolare l’imminenza della festa.
Piccola curiosità: forse non tutti sanno che Sunto suona in alcune occasioni particolari. Oltre che per i due Pali di Luglio e Agosto, i suoi rintocchi si sentono anche in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, all’orario di apertura e di chiusura dei seggi elettorali in caso di elezioni, e il 3 luglio, anniversario della Liberazione di Siena. Alle 6 di mattina del 3 luglio 1944 le truppe francesi entrano infatti da Porta San Marco e, contemporaneamente, gli ultimi reparti tedeschi uscirono da Porta Camollia. Ad accogliere le truppe francesi furono le bandiere delle contrade: un momento che i rintocchi di Sunto hanno reso immortale.
Dove: sulla sommità della Torre del Mangia, in Piazza del Campo
Quando: durante la visita alla Torre del Mangia
Dal 1 novembre al 28 febbraio: ore 10,00-13,00 / 13,45-16,00 (chiusura biglietteria e ultimo ingresso ore 15,15)
Natale – chiuso
Capodanno: ore 12,00-16,00 (chiusura biglietteria e ultimo ingresso ore 15,15)
Dal 1 marzo al 31 ottobre: ore 10,00-13,45 /14, 30-19,00 (chiusura biglietteria e ultimo ingresso ore 18, 15)
Contatti: ticket@comune.siena.it
Tel: 0577-292614/15.