Torre Marescotti

28 luglio - Torre Marescotti

Proprio come San Gimignano, anche su Siena un tempo si innalzavano altissime torri

Dominio, prestigio, potere: da sempre le torri sono simbolo della potenza di una città e della famiglie che la governano. A Siena la costruzione delle torri gentilizie iniziò intorno all’anno 1080, all’epoca delle Crociate, e proseguì almeno fino alla metà del Duecento, quando possedere una torre in città divenne simbolo di grande prestigio, tanto che capitava che in occasione dei matrimoni venisse portata in dote una parte di essa, o anche solo una finestra.

Gran parte delle torri venivano affittate dei proprietari al Comune, per essere utilizzate come prigioni civili e militari o per collocarvi le campane che scandivano i tempi della vita cittadina.

Una delle torri più imponenti era la Torre Marescotti, in via di Città, collocata nel Palazzo Chigi Saracini, oggi sede dell’Accademia Musicale Chigiana. Inizialmente la torre doveva essere separata dal palazzo e molto più alta rispetto a come appare attualmente tanto che, se è vera la storia del tamburino Cecco Ceccolini, dalla cima della torre si poteva scorgere l’evolversi della Battaglia di Montaperti, combattuta il 4 settembre 1260 a circa 10 km da Siena:

“Quando il sole tramontò, salì un tamburino su uno delle torri di Mariscotti, da dove si godeva lo scenario su tutta la nostra gente e la gente del campo fiorentino…la maggioranza della gente al piede della torre, era inginocchiata e prega Dio e la Santa Madre di Dio, la Vergine Maria, per ottenere la forza e la resistenza contro questi maledetti cani, nostri nemici fiorentini“.

Anche se fosse solo una leggenda, questa cronaca fa capire non solo il ruolo strategico che aveva il palazzo – con la sua torre – ma anche l’influenza della Famiglia Marescotti stessa. L’edificio restò di proprietà dei Marescotti fino al XVI secolo passando prima nelle mani della famiglia Piccolomini Mandoli e, successivamente, ai Saracini dei quali porta ancora il nome.

Accanto al Palazzo e alla sua torre si apre il vicolo di Tone, stretto e tortuoso, che prende il nome da Guido o Guittone Marescotto dei Marescotti, detto appunto “Tone”, che per primo iniziò la costruzione del palazzo accanto al quale si apre il vicolo stesso.

Dove: Via di Città 89

Quando: Meraviglia sempre visitabile

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