Una valle verde dentro le mura della città di Siena
L’Orto, di un’estensione di circa due ettari e mezzo, si trova in prossimità di Porta Tufi e vi si accede attraverso un ingresso sulla strada, aperto nel 1866, abbellito da due vasche con piante acquatiche.
Di un Orto dei Semplici, annesso all’Ospedale Santa Maria della Scala utilizzato per la coltivazione di piante medicinali, si hanno notizie fin dall’inizio del XVII secolo. Nel 1784 fu trasformato, per ordine del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana, in Orto Botanico Universitario ed un secolo dopo nel 1856 fu trasferito per necessità d’ampliamento in un terreno dato in affitto nei pressi dell’Accademia dei Fisiocritici.
Le dimensioni e l’impianto attuali si devono agli interventi dei vari direttori succedutesi nel tempo. Nel 1875 venne costruita la serra calda (antica serra) in ferro e veri colorati per la coltivazione di piante esotiche. Nel 1964 fu raddoppiata l’estensione e furono costruiti nuovi edifici, per gli istituti universitari che inglobarono una piccola serra fredda Ottocentesca.
L’orto botanico si estende su due ettari e mezzo di valle dentro le mura della città di Siena. Qui si conservano più di 2000 specie vegetali con l’obiettivo di supportare la ricerca, ma anche promuovere l’educazione ambientale. L’intero orto, con il suo parco, è progettato nello stile dei giardini ottocenteschi italiani e consta di numerosi esemplari, molti dei quali rari o di notevoli dimensioni: troviamo il Ginkgo biloba, alcune specie di abete, sequoie giganti e ginepri. Piante particolari, che già erano presenti nell’Ottocento sono il conosciuto cotogno, lo Spino di Giuda o l’affascinante Arancio degli Osagi.
Con l’idea di comunicare l’importanza della biodiversità, nel parco sono riprodotti vari ambienti, con una particolare attenzione alle piante tipiche della Toscana centro-meridionale. Si incontrano la fascia costiera, con lecci e mirto; la zona collinare e quella caratteristica delle aree montane, con faggi e castagni. Sono rappresentati anche scenari che si ritrovano negli ambienti acquatici, in quelli rocciosi o in un classico felceto.
Da non perdere, sempre nell’orto, la serra, che riproduce una situazione riscontrabile nel clima caldo e umido delle foreste equatoriali, il tepidarium e, infine, la limonaia.
L’erbario, l’Herbarium Universitatis Senensis, invece, è un luogo di custodia per più di 90000 essicata con pezzi storici del Settecento e campioni contemporanei utilizzati per la ricerca. Tra i tanti esemplari, conservati con la massima cura, ci sono piante vascolari, licheni, briofite, funghi e alghe.
Info e biglietti
ortobotanico@proeco.it <ortobotanico@proeco.it>
tel: 3397737718
Ricerca: orto@unisi.it 0577/232075
Link: https://simus.unisi.it/musei/mb/orto-e-erbari/
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