Una loggia monumentale, simbolo del potere papale di Pio II
Perfettamente inserite nel tessuto urbano medievale, le Logge del Papa, con le maestose arcate di stile rinascimentale, sono un regalo che Papa Pio II, al secolo Enea Silvio Bartolomeo Piccolomini, fece alla sua famiglia, che aveva il proprio palazzo proprio di fronte e che ora ospita l’Archivio di Stato. Furono edificate nel 1462 dall’architetto senese Antonio Federighi, che progettò una facciata in travertino con tre arcate rinascimentali ed eleganti capitelli corinzi.
Le arcate sono sormontate da un architrave recante la dedica in latino “PIUS II PONT MAX GENTILIBVS SVIS PICCOLOMINEIS” (Pio II Pontefice Massimo ai suoi parenti Piccolomini), a conferma della volontà del Papa Piccolomini di dedicare la costruzione alla sua casata, ancora oggi sparsa in tutto il mondo. Pio II, umanista e letterato quanto politico finissimo, resta famoso per la frase “Quand’ero Enea, nessun mi conoscea. Or che son Pio, tutti mi chiaman zio”: le Logge si configurano appunto quale dono alla famiglia ma anche come punto finale di un nepotismo che ha rappresentato uno dei punti salienti del suo papato.
Nepotismo che si espresse non solo con l’elevazione agli alti ranghi ecclesiastici di nipoti e parenti, ma anche con accezione “urbanista”: Pio II, oltre alle Logge, legò infatti il proprio nome alla rifondazione di Corsignano – suo paese originario di nascita, in Valdorcia – col nome di Pienza. I lavori urbanistici, affidati al Rossellino e incominciati nel 1459, terminarono il 29 agosto del 1462, data in cui il pontefice consacrò la Cattedrale. Città basata sul modello della città ideale, fondata sulla base delle necessità dell’uomo, Pienza può essere considerato uno dei lasciti più significativi e celebri del papa senese.
In essa, infatti, papa Piccolomini intendeva ricostruire dalle basi la natia Pienza per fondare “un centro urbano fortemente degno e in ideale antitesi con l’altra città che l’aveva, con la sua famiglia, ingiustamente emarginato: Siena”. In misura minore, Pio II continuò il nepotismo “urbanista” dando inizio alla realizzazione del castello di Tivoli che verrà ultimato nel 1560 sotto Pio IV e che diventerà la residenza estiva dei pontefici.
Dove: Logge del Papa, Via Banchi di Sotto
Quando: Meraviglia sempre visitabile