Custode della documentazione storica degli enti pubblici senesi
L’Archivio di Stato di Siena è situato in via Banchi di Sotto all’angolo di via Rinaldini, nello storico palazzo Piccolomini. Al suo interno conserva tutta la documentazione storica prodotta dagli enti pubblici della provincia di Siena e per deposito volontario ogni altro archivio o raccolta documentaria di importanza storica.
Si tratta di uno degli archivi di stato tra i più ricchi d’Italia. Contiene infatti documenti che vanno dal 735/736 all’epoca contemporanea. Ad istituire l’Archivio di Stato fu il granduca Leopoldo II il 17 novembre 1858, anche se l’inaugurazione solenne avvenne nel 1867. Al suo interno furono allocati tre complessi archivistici: quello delle Riformagioni (detto anche archivio del Governo), quello dei Contratti (o Archivio notarile) e il Diplomatico proveniente dal comune.
Con la soppressione degli antichi uffici il patrimonio documentario fu incrementato e nel 1864 si arricchì anche di quelle composizioni pittoriche su tavola, conosciute come biccherne. Esse rappresentano le copertine dei registri di amministrazione della Biccherna, la più importante e antica magistratura del Comune di Siena. Queste opere inizialmente venivano realizzate tramite pitture sulle copertine. Tale pratica fu commissionata anche dallo spedale Santa Maria della Scala, la Gabella e la Camera del Comune. Stesso esempio fu seguito di lì a poco dagli istituti dediti alla produzione di inventari o scadenzari, che iniziarono a commissionare le preziose copertine. Alcune di esse a partire dal XV secolo divennero dei veri e propri quadri realizzati dai massimi artisti senesi come Ambrogio Lorenzetti.
Il materiale custodito all’interno dell’Archivio di Stato nei secoli continuò ad accrescere grazie alla donazione spontanea o al deposito privato di archivi familiari oltre a versamenti di atti appartenenti ad uffici statali. Nel patrimonio documentario dell’Archivio di Stato, di particolare importanza è il fondo Diplomatico, ricco di oltre 60.000 pergamene provenienti dai conventi e monasteri soppressi, dal cosiddetto “Archivio delle Riformagioni” e dall’Archivio generale dei contratti. Esso contiene i più antichi documenti conservati.
Alcuni tra i documenti più importanti sono esposti a rotazione, in mostre come quella legata ai personaggi della Divina Commedia (autografi di Brunetto Latini e Pier della Vigna). L’Archivio conserva inoltre il testamento di Giovanni Boccaccio, autografi di Pio II, Cesare Borgia, san Francesco di Sales, Isotta da Rimini, Bianca Cappello, Giovanna II di Napoli e Caterina de’ Medici. Tra i carteggi di artisti invece le lettere di Jacopo della Quercia, il Sodoma, Baldassarre Peruzzi e Sano di Pietro. Tra la documentazione di opere famose, quelle legate alla Maestà del Duomo di Siena, la Fonte Gaia e il Pulpito del Duomo di Siena.