Il racconto della città dalle origini al Medioevo
Il percorso sotterraneo della città di Siena è allestito negli ambienti del Santa Maria della Scala ed è suddiviso in sezioni che raccontano e ripercorrono la storia della città a partire dalle sue origini fino alla seconda metà del XIV secolo.
Qui è presente una sezione riguardante i risultati degli scavi condotti sul colle del Duomo dall’Università di Siena e che chiariscono dei passaggi significativi dell’evoluzione del tessuto urbano.
Tali rinvenimenti testimoniano una presenza etrusca certa almeno dal VII secolo a.C.
Proprio all’età etrusca si lega il nome di Siena la cui derivazione pare sia legata all’antica famiglia etrusca dei Saina/Seina ricordata in alcune iscrizioni del II secolo a.C. rinvenute a Perugia, Montalcino e Chiusi.
La visita procede poi negli ambienti successivi dove sono state esposte le vicende inerenti lo sviluppo della città in epoca tardoantica e medievale. Mentre la città si espande con imponenti opere come Palazzo Pubblico e Piazza del Campo, fuori dalle mura sorgono i conventi degli ordini dei mendicanti.
Nel percorso sotterraneo al Santa Maria della Scala è documentato il caso dei Frati Carmelitani in Pian dei Mantellini, molto vicino al colle di Castelvecchio.
La struttura nei secoli subisce vari interventi fino alla costruzione di una volta a copertura a cui è dedicata un’intera sezione.
Gli studi effettuati su questa sezione hanno portato alla luce la genialità delle costruzioni di un tempo. In questo caso lo spazio tra la volta e il piano pavimentale era riempito con strati di terra alternati a ceramiche rivolte con la bocca verso il basso per creare dei vuoti ed evitare che si riempissero di terra. Il tutto fatto per evitare che si generasse un carico eccessivo per il piano pavimentale.
Considerato che in questa zona della città si trovavano molte botteghe di ceramisti, molti sono i reperti di forme intere o parziali di ceramica, spesso si tratta di scarti, che in ogni ogni caso hanno contribuito in maniera significativa a ricostruire il ciclo di produzione della ceramica, tra cui la famosa maiolica. All’interno del percorso è possibile ammirare tutti i luoghi significativi per la storia dell’ospedale come il carnaio e poco distante uno stretto cunicolo che ripercorre l’andamento dei bottini conduce a un lavatoio.
La visita si conclude nella cappella di San Girolamo, si tratta di una sezione interamente dedicata all’ospedale Santa Maria della Scala con un percorso espositivo che documenta le sue funzioni, le cure e l’assistenza e la gestione della sua struttura. In particolare, da non perdere, alcuni frammenti di un testo della Divina Commedia (versi dai canti XXX, XXXI dell’Inferno) rinvenuti negli scavi della corsia di San Galgano e forse appartenuti a un pellegrino.