Il Duomo di Siena costituisce uno dei più rilevanti esempi di cattedrale romanico-gotico-italiana
Rappresenta uno dei più preziosi tesori della città e se il suo esterno lascia il visitatore senza fiato, il suo interno ancor di più!
Varcata la soglia si viene letteralmente avvolti dai colori del marmo bianco e nero delle colonne che creano un effetto surreale. Al suo interno il Duomo conserva numerosi capolavori realizzati nei vari secoli, tra questi l’opera eccezionale è il pavimento del duomo.
Definito da Giorgio Vasari, “il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”, il pavimento è frutto di cinquecento anni di espressione artistica, un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano.
I cartoni preparatori furono disegnati da artisti “senesi”, fra cui il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi, oltre che dal pittore umbro Pinturicchio.
Un tappeto marmoreo di ben 56 riquadri, chiamati tarsie, disegnati da maestri del Rinascimento, copiati dai marmisti e lavorati dagli scalpellini. Le tarsie sono ben distribuite all’interno del duomo, a partire dalle tre navate che raffigurano i personaggi e gli episodi della cultura umanistica greca romana che hanno profetizzato l’avvento del Salvatore, mentre la Madonna e Cristo sono collocati ai piedi dell’altare, invece sotto la Cupola troviamo le storie dell’Antico Testamento.
Splendide anche le tarsie della Strage degli innocenti realizzata da Matteo di Giovanni, qui i marmi creano un bellissimo effetto chiaro-scuro, mentre la Storia di Giuditta ci ricorda i quadri di Paolo Uccello. Un percorso straordinario non sempre visitabile, per questo è bene approfittare dei periodi di “scopertura”. Di fatti il Pavimento rimane coperto per due terzi con dei pannelli speciali che lo proteggono dall’usura e dal calpestio dei visitatori.
Si può ammirare il pavimento scoperto ogni anno dal 18 agosto, dopo il Palio dell’Assunta, fino alla fine di ottobre.