Immagina un viaggio nel tempo che ti porta alla scoperta delle antiche civiltà che hanno plasmato la storia di Siena e delle sue terre circostanti. Benvenuto al Museo Archeologico Nazionale, dove ogni passo ti porta più vicino al cuore pulsante del passato.
Racchiuso tra le mura di Siena, questo museo offre un viaggio affascinante attraverso i secoli, dall’Ottocento al Novecento, quando l’idea di creare un santuario per l’antichità cominciò a prendere forma. Grazie all’instancabile lavoro del giovane Ranuccio Bianchi Bandinelli negli anni Venti, il museo prese vita, trovando la sua dimora definitiva in via della Sapienza nel 1931.
Da quel momento in poi, il Museo Archeologico Nazionale è diventato un vero e proprio tesoro per la città. Il suo patrimonio archeologico ha continuato a crescere nel corso degli anni, grazie alle donazioni generose e agli entusiasmanti scavi condotti dalla Soprintendenza. Qui, le testimonianze del passato prendono vita, dai rinvenimenti casuali nel territorio circostante alle preziose collezioni di Bonaventura Chigi Zondadari e Emilio Bonci Casuccini, che sono state donate allo Stato.
Nella seconda metà del Novecento, il museo si arricchisce ulteriormente grazie ai ritrovamenti fortuiti nel territorio circostante e agli scavi condotti dalla Soprintendenza. Alla fine degli anni Ottanta, il Museo Archeologico Nazionale si trasferisce nel complesso di Santa Maria della Scala, occupando gli spazi dell’antico pellegrinaio delle donne e altri ambienti adiacenti.
Infine, nel 2001, il museo trova la sua collocazione definitiva negli ambienti sotterranei del Santa Maria, caratterizzati da cunicoli scavati nell’arenaria e ampi spazi costruiti con mattoni. Preparati a un viaggio indimenticabile nel cuore dell’antichità al Museo Archeologico Nazionale di Siena. Un’esperienza che ti lascerà incantato e desideroso di scoprire ancora di più sulle meraviglie nascoste del passato.
Lo sapevi che esiste una specifica normativa dedicata alle scoperte fortuite?
Si tratta dell’articolo 90 che riguarda le scoperte accidentali di oggetti, sia fissi che mobili, come indicato nell’articolo 10. Se una persona trova casualmente qualcosa di valore storico o culturale, deve farne segnalazione entro 24 ore al soprintendente, al sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, deve prendersi cura di conservare temporaneamente l’oggetto esattamente dove è stato trovato. È compito del soprintendente informare anche i carabinieri responsabili della protezione del patrimonio culturale.
Se l’oggetto trovato è mobile e non può essere conservato in sicurezza sul posto, la persona che lo ha trovato può spostarlo per garantirne la protezione fino a quando non arriva l’autorità competente. In caso di necessità, può chiedere l’aiuto della forza pubblica.
Tutti coloro che hanno in custodia oggetti trovati per caso devono assicurarsi di conservarli adeguatamente. Le spese sostenute per la custodia e il trasporto degli oggetti saranno rimborsate dal Ministero.