Un patrimonio enologico conosciuto in tutto il mondo.
Un bicchiere di rosso non può mancare sulla tavola di ogni toscano. Se siete amanti del vino, o semplicemente degli appassionati, la provincia di Siena è la zona che fa per voi: la campagna è ricca di vitigni e cantine, dove degustare vini eccezionali e dove è rinomato il rispetto dei produttori per la materia prima. Qui, infatti, con il supporto di disciplinari rigorosi, i viticoltori riescono a produrre vini sempre più importanti e riconosciuti a livello internazionale. Venire a Siena e godersi un bicchiere di vino rosso, immersi tra le sue verdi colline, è un’emozione unica.
Ecco un breve elenco di questi vini e delle regioni dove degustarli, a cominciare dal Chiantishire (come dicono gli anglosassoni) fino alla vicina Val d’Orcia.
CHIANTI CLASSICO DOCG
La DOCG Chianti Classico, (riconoscibile dal marchio Gallo Nero), è riservata ai vini della zona di origine più antica, geograficamente denominata Chianti e per la prima volta delimitata nel Bando del Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici, nel 1716. Questa oggi comprende interamente i comuni di Greve in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti e Gaiole in Chianti ed in parte quelli di San Casciano in Val di Pesa, Barberino Tavarnelle, Poggibonsi e Castelnuovo Berardenga.
Coperto per due terzi da boschi, il territorio di produzione del Chianti Classico dedica solo un decimo del suo areale alla viticoltura. Il 52,5% dei vigneti è, inoltre, già certificato biologico.
Le regole di produzione prevedono di usare, da un minimo di 80 fino al 100%, il Sangiovese, mentre il restante 20% può essere costituito dalle altre uve a bacca rossa diffuse nella zona, come il Canaiolo, il Colorino, il Mammolo, la Malvasia Nera, il Ciliegiolo o altri vitigni internazionali. Nella nuova tipologia “Gran Selezione”, introdotta nel 2014, la percentuale minima di Sangiovese è stata recentemente elevata al 90%.
Questo grande vino, di colore rubino vivace, è estremamente versatile grazie alle sue tre tipologie, Chianti Classico annata, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione, che si differenziano per struttura e lunghezza dell’affinamento minimo. I vini del Gallo Nero si abbinano sia con i grandi piatti delle cucine internazionali che con la tradizione della cucina toscana: dalla bistecca al piccione, o al cinghiale. In generale, accompagnano perfettamente qualsiasi carne rossa o anche formaggi di lunga stagionatura, come i pecorini toscani.
CHIANTI DOCG
Da sempre il vino toscano per antonomasia, il Chianti DOCG può essere prodotto in varie parti della Toscana. Oltre 100 comuni della provincia di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena, formano la più grande regione vitivinicola italiana.
Ad oggi, l’area interessata alla sua coltura vinicola si suddivide in sottozone:
- Chianti Colli Aretini
- Chianti Colli Fiorentini
- Chianti Colli Senesi
- Chianti Colline Pisane
- Chianti Montalbano
- Chianti Rufina e Montespertoli
I vitigni fondamentali che concorrono alla formazione del vigneto Chianti sono i seguenti: Sangiovese (minimo 75%), Canaiolo nero (fino al 10%), Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti (fino al 10%), complementari a bacca rossa (fino al 10%)
Si tratta sicuramente di un vino perfetto per ogni occasione, ma trova la sua combinazione ideale, se si accompagna a primi piatti a base di carne come selvaggina e arrosti, ma anche a formaggi stagionati.
CHIANTI COLLI SENESI
Geograficamente, il Chianti Colli Senesi è una zona molto particolare, collocata all’interno della zona di produzione del Vino Chianti, in territori interamente parte della provincia di Siena, a cui deve il nome “colli senesi”. Vino di antichissima fama, noto e apprezzato anche oltre i confini della Toscana fin dal 1500, poiché da sempre dotato di una sua tipica personalità e di una grazia inconfondibile. Le sue elevate qualità organolettiche, dovute alle particolari condizioni ambientali di produzione, eccezionalmente favorevoli alla vite, lo hanno decretato uno dei migliori vini Chianti attualmente in commercio.
Prodotto da uve Sangiovese, in percentuale non inferiore al 75%, per il restante 25% si possono utilizzare vitigni autorizzati a bacca rossa: Canaiolo nero, Colorino e Ciliegiolo, vitigni autoctoni comunemente utilizzati capaci di incrementare la gamma dei profumi e dei colori, ammorbidendo i tannini a volte troppo evidenti del Sangiovese. Inoltre, con una percentuale complessiva massima del 10%, la legge permette anche l’uso di vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon o il Merlot.
Il Chianti Colli Senesi è, a tutti gli effetti, un vino a tutto pasto. Si sposa, infatti, perfettamente con tutti i prodotti del territorio, confermandosi ottimo con i salumi toscani molto saporiti e con il formaggio pecorino e accompagnandosi benissimo inoltre con i primi piatti e le zuppe toscane come la tipica ribollita, a base di pane e verdure o la zuppa di fagioli.
GRANCE SENESI DOC
L’istituzione delle Grance, fattorie fortificate poste a capo di vaste tenute agrarie, ebbe origine nel secolo XIII per opera dello Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, situato nel cuore della città, con lo scopo di facilitare la gestione e lo sfruttamento dei suoi cospicui possedimenti terrieri. Esse coprivano infatti un’area molto vasta del senese, abbracciando la Val d’Arbia, la Val d’Orcia ed un’ampia parte della Maremma. A partire dal 1400, in particolare, la coltivazione della vite assunse sempre maggiore importanza e la produzione di vino destinato al consumo interno dell’ospedale e dal mercato locale divenne sempre più abbondante. Nel XVII secolo si assistette a un significativo miglioramento delle tecniche produttive, grazie anche ad una crescente attenzione da parte dei produttori nei confronti delle tecniche viticole ed enologiche.
Il Sangiovese è sicuramente il vitigno più coltivato, assieme a varietà tradizionalmente legate al territorio come il Canaiolo, il Trebbiano e la Malvasia Bianca Lunga. Negli anni essi sono stati affiancati da vitigni internazionali, come il Merlot e il Cabernet.
La zona di produzione del vino Grance Senesi DOC si estende sulle colline senesi, in un territorio che comprende i comuni di Rapolano Terme, Murlo, Asciano, Monteroni D’Arbia e Sovicille
I vini delle Grance Senesi si abbinano alla cucina del territorio come carni bianche, crostini neri toscani, formaggi e tartufo. Le versioni dolci accompagnano molto bene crostate e tiramisù.
ORCIA DOC
La Zona di Produzione del Vino DOC Orcia è localizzata in provincia di Siena e comprende il territorio dei comuni di Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, S. Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Buonconvento, Trequanda e, in parte, il territorio dei comuni di Abbadia S. Salvatore, Chianciano, Montalcino, Sarteano, San Casciano Bagni e Torrita di Siena. Incuneata tra due aree fortemente vocate dal punto di vista vitivinicolo (Montepulciano e Montalcino), la viticoltura ha sempre rivestito un ruolo cruciale nell’economia agricola della zona: tutti i poderi mezzadrili producevano vino ed erano dotati di cantine aziendali, dove spesso si riusciva a conservare il vino anche per lunghi periodi al fine di migliorarne le caratteristiche qualitative.
Il vino Orcia DOC, che ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata nel 2000, si ottiene principalmente dal vitigno tradizionale che è il Sangiovese, insieme a questo, però, si possono trovare altre uve tipiche come il Colorino, il Foglia tonda, Canaiolo nero, Ciliegiolo, Pugnitello e Malvasia nera. Si abbina molto bene a piatti a base di carne bianca, ai formaggi freschi e alle zuppe di legumi.
Un calice accoglie molto di più di un semplice vino: chi lo degusta, avverte la storia e la bellezza di un territorio straordinario che vale la pena di essere visitato e vissuto.